Congresso Nazionale ROI – Quotidiano Sanità
patia. Conoscenza, formazione e pratica clinica protagonisti del II Congresso nazionale Roi il 26 e 27 maggio
patia. Conoscenza, formazione e pratica clinica protagonisti del II Congresso nazionale Roi il 26 e 27 maggio
Attenzione ai giovani osteopati e alle loro ricerche, confronto e integrazione con gli altri professionisti della salute, la norma CEN e i nuovi progetti del ROI nelle due giornate del Congresso. Emilia Grazia De Biasi, presidente della commissione sanità del Senato lo storico della medicina Giorgio Cosmacini, la professoressa in scienze infermieristiche Alvise Palese e Jorge Esteves, tra i più autorevoli osteopati in Europa, arricchiranno con i loro interventi i contenuti dell’evento annuale del ROI
la Formazione Osteopatica in Italia, è una realtà da sempre complessa a causa del vuoto legislativo odierno. Nel corso degli anni sono sorte molte scuole, e lo Stato Italiano ha preferito chiudere entrambi gli occhi dinanzi ai rischi che tale vuoto generava. Alcuni formatori in Osteopatia, però, hanno deciso di strutturare i propri corsi adeguandosi alle linee guida dell’OMS in modo da garantire agli studenti un piano formativo serio e ai cittadini garanzia di serietà e professionalità
Francesco Scolaro (CRO): “Finalmente si potrebbe, nel giro di breve tempo, risolvere il vuoto legislativo all’interno del quale non potrà che far proliferare corsi con le formazioni più svariate e osteopati non adeguatamente formati. Credo che se uno dei principi della politica sia quello di tutelare i cittadini pur con l’eccellenza che l’osteopatia italiana ha saputo fin qui dimostrare, attualmente il cittadino italiano dal vuoto legislativo non è tutelato”.
È il mal di schiena, uno dei disturbi maggiormente diffusi. Dopo aver eseguito degli esami diagnostici per chiarirne la natura, escludendo quello oncologica, sono diversi i trattamenti per alleviarlo, che dipendono dalla storia clinica del paziente, dal tipo e dall’intensità del dolore. Ecco i rimedi più comuni.
Un’analisi mostra un trend in crescita: gli italiani ricercano osteopati, naturopati, chiropratici e non disdegnano trattamenti distici.
Alternativa, non convenzionale, complementare: anche se i nomi per definire l’universo della medicina “non ufficiale” sono tanti ed evidenziano una natura variegata e multiforme, agli italiani il confronto e la consulenza con questi professionisti sanitari interessa molto. E’ evidente l’interesse da parte degli italiani nei confronti di questo ambito della medicina, che si associa e supporta quella tradizionale. Le figure più ricercate su Internet sono osteopati, omeopati e chiropratici.
In qualità di Fisioterapista vorrei dare tre risposte sintetiche a quei colleghi presidenti di associazioni più o meno conosciute che scrivono in rappresentanza forse di se stessi, o come l’Aifi, di circa 8000 iscritti, che sarebbe interessante sapere cosa pensano di questa ossessione nei confronti del riconoscimento della figura dell’Osteopata e del Chiropratico.
Pare una battaglia tardiva e persa in partenza quella combattuta contro la professione osteopatica…
Luigi Ciullo, D.G. Istituto Europeo per la Medicina Osteopatica, esprime condivisione al “primo manifesto” dei principi base della professione di osteopata.
Dopo un iter iniziato due anni fa, questa settimana è stato approvato dalla XII Commissione Sanità del Senato l’emendamento al Ddl Lorenzin della senatrice Emilia De Biasi con cui si istituisce la professione sanitaria di osteopata in Italia. In questi due anni il ROI ha sempre sostenuto l’esigenza del riconoscimento e oggi ha redatto un “Manifesto” in cui sono raccolti i principi alla base della professione di Osteopata.
Il Manifesto del Registro degli Osteopati d’Italia (ROI) per una nuova professione