COVID-19: Misure di gestione dell’emergenza epidemiologica


Aggiornamento del 05/11/2020 

Il DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 3 novembre 2020 non introduce sostanziali novità per l’attività dell’osteopata rispetto a quello già in vigore. Nelle zone cosiddette rosse non ci sono indicazioni specifiche riferibili alla nostra professione. Visto l’aumento della diffusione del virus si raccomanda a tutti particolare attenzione al triage, a tutte le norme di disinfezione e sanificazione degli ambienti e al corretto utilizzo dei DPI (come suggerito nel documento da noi stilato e disponibile nell’area soci, accessibile solo se loggati: link).

Vanno inoltre considerate le limitazioni alla mobilità delle persone, differenti nelle tre tipologie di zona:

  • per le zone gialle la limitazione non è territoriale ma è riferita alla fascia oraria dalle 22 alle 5 del giorno successivo;
  • per le zone arancioni, in aggiunta alle disposizioni della zona gialla, la mobilità è consentita solo all’interno del proprio comune e della propria regione;
  • per le zone rosse la mobilità è limitata per l’intero arco della giornata anche all’interno del proprio comune.

La mobilità è comunque consentita se motivata da comprovate esigenze lavorative o di effettiva necessità ovvero per motivi di salute. 
Ulteriori norme specifiche potranno essere adottate dagli enti locali. 

Consultabile nella sezione Approfondimenti dell’area soci del sito ROI (alla quale si accede solo se loggati) , una sintesi più dettagliata del DPCM, stilata dal consulente ROI CZ&CO: link

Fonti e Approfondimenti:
Testo DPCM in GU: link
Schema riassuntivo tre aree di rischio: link
Suddivisione delle regioni per aree di criticità all’inizio del DPCM 3/11/2020 (potrebbe subire variazioni).

 

Aggiornamento del 05/06/2020 

Il Ministero della Salute ha pubblicato le “Linee di indirizzo per la progressiva riattivazione delle attività programmate considerate differibili in corso di emergenza da Covid-19”. Questo nuovo documento fa seguito alle precedenti circolari pubblicate il 16 e 30 marzo e ha l’obiettivo fornire indicazioni generali utili alla riattivazione in sicurezza dei servizi socio-sanitari ridotti o sospesi a causa dell’emergenza COVID-19. Le Linee di indirizzo riguardano tutte le attività sanitarie, pubbliche (istituzionali e libero professionali), private, accreditate e non accreditate e possono essere riparametrate al nostro contesto operativo.

Vi segnaliamo qui di seguito un estratto di maggiore interesse. Il documento completo è disponibile qui

Misure generali di prevenzione
Le misure di prevenzione che possono essere assunte al fine di minimizzare e ridurre la diffusione del Virus SARS-CoV2 nelle strutture sanitarie in seguito alla progressiva riattivazione delle attività programmate, sono:
1. Controllo e regolamentazione degli accessi
2. Definizione di percorsi separati e controllo dei flussi
3. Protocolli e procedure
– Osservanza di misure di prevenzione e protezione
– Osservanza di misure igieniche
 
Riattivazione delle attività ambulatoriali
La riattivazione delle attività delle prestazioni specialistiche potrà prevedere un approccio progressivo, con riprogrammazione scaglionata delle prestazioni in base alla classe di priorità D (Differibile) e P (Programmata), come definite dal Piano nazionale liste d’attesa 2019-2021, e di tutte le attività ambulatoriali eventualmente differite a causa dell’emergenza da Covid-19, con particolare riferimento al ripristino di tutte le attività connesse agli screening oncologici.
 
La riattivazione delle descritte attività ambulatoriali dovrà essere subordinata all’attivazione delle misure generali di prevenzione già illustrate ed in particolare:

  • privilegiare modalità di gestione da remoto (telefoniche, telematiche) delle attività di prenotazione e di pagamento del ticket.
  • organizzare gli accessi alle sale di attesa dei CUP mediante preventivi accordi telefonici o prenotazioni per via telematica in merito al giorno e all’orario di presentazione agli sportelli;
  • privilegiare modalità di erogazione a distanza (telemedicina, videochiamata, videoconferenza), per particolari tipologie di prestazione (es. alcune tipologie di visite di controllo, aggiornamento di piani terapeutici);
  • attivazione di efficaci misure logistiche, organizzative e di prenotazione (es. percorsi e locali dedicati, orari di apertura ampliati, appuntamenti scaglionati e maggiormente distribuiti tra mattina e pomeriggio, ingressi controllati e contingentati e solo in prossimità dell’orario di appuntamento, soste contingentate in sala d’attesa) tali da evitare l’affollamento all’interno delle strutture di assistenza e da garantire il distanziamento sociale dell’utenza negli spazi comuni;
  • attivazione di misure per la rilevazione della temperatura corporea e di eventuali sintomi respiratori in tutti i soggetti che accedono alle strutture di assistenza;
  • attivazione di misure per garantire l’igiene delle mani (dispenser di gel igienizzante, cartellonistica con indicazione dei servizi igienici e con istruzioni per il lavaggio corretto delle mani)
  • controllo dell’obbligo dell’uso dei DPI;
  • attivazione di adeguate misure per la tutela dei lavoratori (DPI, misure di igiene ambientale, distanziamento) e dei pazienti più vulnerabili (percorsi separati per pazienti oncologici, trapiantati e immunodepressi, pediatrici, geriatrici);
  • misure di vigilanza sui comportamenti individuali e sull’uso dei dispositivi di protezione;
  • efficaci protocolli di igienizzazione e sanificazione degli ambienti, con particolare riferimento alla frequente e adeguata aerazione dei locali;
  • adeguate iniziative di formazione del personale e di informazione dell’utenza (corsi di formazione, cartellonistica).

Queste indicazioni valgono anche per gli accessi e le attese nei punti prelievo e nel caso di prestazioni da eseguirsi in regime di libera professione.

Si raccomanda da parte del personale sanitario il rigoroso rispetto delle procedure di prevenzione e controllo delle infezioni in generale e delle infezioni respiratorie in particolare (precauzioni standard, via aerea, da droplets e da contatto).

 

Aggiornamento del 27/04/2020

Il DPCM relativo alla fase 2, annunciato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa di ieri sera, non interviene nel disciplinare nel dettaglio l’attività sanitaria, che rimane fra quelle consentite. Quindi, ai sensi dei provvedimenti emanati fino ad oggi, l’attività delle professioni sanitarie rimane limitata alle prestazioni considerate non rinviabili. Al momento, per la fase 2, non c’è ancora una posizione assunta dagli organismi rappresentanti delle professioni sanitarie su questo tema.
Vi aggiorneremo quindi nei prossimi giorni sui prossimi sviluppi.


Aggiornamento del 14/04/2020

Il nuovo DPCM del 10 aprile non ha introdotto rilevanti elementi di novità rispetto al precedente, per cui, per quanto ci riguarda, le indicazioni rimangono identiche a quelle in vigore fino al 13 aprile. Questo vuol dire che anche per tutte le professioni sanitarie l’attività resta sospesa, a eccezione delle prestazioni considerate non rinviabili, almeno fino alle prossime indicazioni.

Occorre precisare che il codice ateco, anche l’869029 che riteniamo l’identificativo più coerente per la nostra attività professionale, non rappresenta, di per se, un’autorizzazione all’erogazione della prestazione per la quale occorre anche essere in presenza di una certificata inderogabilità del trattamento.

Ci auguriamo che la situazione di emergenza sanitaria in relazione al Covid-19 apra qualche nuovo spiraglio con le prossime direttive dopo il 3 maggio, in modo da poter prevedere una graduale ripresa della nostra attività professionale.


Aggiornamento del 17/03/2020

A seguito del comunicato stampa del 16 Marzo che anticipa il decreto con le “Misure straordinarie per la tutela della salute e il sostegno all’economia” per l’emergenza da COVID-19, qui di seguito elenchiamo in modo sintetico, semplice e schematico i principali provvedimenti che possono riguardare la nostra categoria:

  • Sospensione dei versamenti tributari, ritenute e addizionali regionali e comunali per il periodo dall’8 marzo al 31 maggio 2020 per i titolari di partita IVA; si potrà versare in un’unica soluzione o massimo 5 rate di pari importo senza sanzioni e interessi;
  • È riconosciuto un indennizzo di 600 euro, non tassabile, per i lavoratori autonomi e le partite IVA; al momento non è ancora conosciuta la modalità di richiesta di questa indennità;
  • Per gli studi che si avvalgono di lavoro dipendente, si prevede l’equiparazione alla malattia del periodo trascorso in quarantena o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva per Covid-19, per il settore privato;
  • Una moratoria dei finanziamenti a micro, piccole e medie imprese (che riguarda mutui, leasing, aperture di credito e finanziamenti a breve in scadenza); per maggiori informazioni, contattare gli istituti di credito erogatori del finanziamento;
  • La cassa integrazione in deroga viene estesa all’intero territorio nazionale, a tutti i dipendenti, di tutti i settori produttivi;
  • Disapplicazione della ritenuta d’acconto per professionisti senza dipendenti, con ricavi o compensi non superiori a euro 400.000 nel periodo di imposta precedente, sulle fatture di marzo e aprile;
  • Affitti commerciali (C1) – a negozi e botteghe viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione del mese di marzo;
  • Sospensione dei termini per il pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali e INAIL, la sospensione riguarda anche il versamento dei contributi per il lavoratore domestico;
  • Estensione ai lavoratori autonomi e semplificazione dell’utilizzo del fondo istituito per il sostegno alla liquidità delle famiglie e delle imprese, per mutui prima casa;
  • Misure di sostegno finanziario alle piccole imprese e medie imprese colpite dall’epidemia con apertura del credito agevolato;
  • Sospensione dei termini di versamento dei carichi affidati all’agenzia di riscossione, comprese le rottamazioni cartelle e saldo stralcio la rata del 31 marzo è prorogata al 31 maggio 2020;
  • Proroga al 30.06.2020 per le Società’ per la convocazione delle assemblee chiamate ad approvare il bilancio 2019;
  • La proroga al 31 agosto 2020 della validità dei documenti di riconoscimento scaduti o in scadenza successivamente alla data di entrata in vigore del decreto;
  • Contributi per le piattaforme per la didattica a distanza.

Per molti dei provvedimenti adottati non sono state ancora rese note le modalità di attuazione, per questo motivo vi invitiamo a tenervi informati presso i vostri commercialisti, istituti di credito e consulenti del lavoro.

Come associazione vi informeremo con successive comunicazioni sulle novità riguardanti i punti di maggiore interesse di questo comunicato.

Francesco Paolo Viglione, Dottore Commercialista