Medicina basata sulle prove: ne parliamo con Paola Mosconi

Domani a Verona si terrà l’incontro Fare scelte di salute consapevoli, il primo evento in cui il ROI incontra i cittadini sul territorio. Tra i relatori ci sarà Paola Mosconi, biologa e ricercatrice dell’Istituto Mario Negri IRCCS di Milano, che spiegherà il significato e l’importanza delle prove scientifiche in medicina e perché sono il punto di partenza per coinvolgere i pazienti nelle decisioni cliniche. Ne abbiamo parlato con lei in questa interessante intervista:

Partiamo dal titolo del suo intervento: che cosa significa “medicina basata sulle prove” e perché è importante?
La medicina basata sulle prove di efficacia significa che le decisioni terapeutiche prese dai professionisti sanitari, ovvero da coloro che si occupano di salute, si basano come prima cosa sui dati scientifici che gli studi danno per indicare quali trattamenti sono migliori di altre in un determinato contesto clinico. A questo poi si aggiunge l’esperienza clinica e i valori e le preferenze del singolo paziente per prendere la decisione definitiva sulla cura più adatta.

Come e dove i cittadini possono reperire le corrette informazioni su questo argomento?
Al giorno d’oggi siamo costantemente bombardati da informazioni che riguardano la nostra salute. In questo scenario siamo obbligati a chiederci quali siano le fonti e se siano davvero attendibili. Purtroppo in Italia siamo ancora indietro rispetto a Paesi più avanzati da questo punto di vista, penso ad esempio all’Inghilterra. Da noi manca una comunicazione di tipo istituzionale in grado di fornire ai cittadini un’informazione accessibile e al tempo stesso scientificamente solida. Per fortuna qualcosa si sta muovendo e in rete sono disponibili siti e portali che assolvono a questo compito, tra questi ad esempio dottoremaeveroche.it, ideato da FNOMCeO, Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri.

Perché è fondamentale coinvolgere il paziente nelle decisioni cliniche?
Per prima cosa bisogna distinguere tra pazienti e popolazione.
Coinvolgere il singolo paziente è indispensabile perché più informazioni di qualità ha a disposizione, più facile sarà prendere decisioni consapevoli che riguardano la sua salute e seguirle. Non si può definire un percorso assistenziale facendolo cadere dall’alto, bensì è necessario puntare sul rapporto tra medico e paziente in un dialogo basato sempre sui dati e sul prove scientifiche coinvolgendo direttamente il paziente.
Se parliamo a un livello di popolazione, bisogna partire dal presupposto che la salute è un bene pubblico e dunque è fondamentale che i cittadini siano coinvolti nel dibattito sanitario e ne diventino parte attiva in collaborazione con professionisti sanitari e decisori. È naturale però che per fare questo debbano essere formati e informati.